Si è concluso il progetto “Leggere è un diritto?”, realizzato nell’ambito di Percorsi di Innovazione 2013 con il contributo del CESVOT. Il progetto ha visto coinvolto un gruppo di persone detenute presso la Casa circondariale «Mario Gozzini» di Firenze che – seguiti dalla Scuola carceraria – hanno avviato una riflessione sui testi di quattro scrittori italiani con i quali sono stati poi realizzati degli incontri all’interno della casa circondariale. Filo rosso nella scelta dei brani è stato il tema della diversità, come valore in sé ma anche come fonte di stereotipi. Diversità che, insieme a marginalità, solitudine e senso di smarrimento, accomuna come vissuto anche le persone affette da HIV.
Il progetto, innovativo e diverso per noi LILA Toscana, ha usato la lettura non solo come spunto di riflessione per affrontare le tematiche psicologiche ma anche come ponte fra il dentro e il fuori, come diritto capace di aprire alla possibilità di esercitarne altri: dall’istruzione, alla salute intesa come benessere, da una piena cittadinanza al sentirsi parte di una comunità. Un percorso che ha avvicinato Voci della narrativa italiana e persone detenute, viste non come soggetti passivi, ma artefici del proprio futuro reinserimento.
Il progetto è stato ideato da Giada Ceri con la consulenza di Manuela La Ferla – Casa dell’autore ® .
Numerosi i partners che hanno aderito e hanno permesso la realizzazione del lavoro a cui va il nostro ringraziamento: Comune di Firenze (Direzione Cultura, Turismo, Sport – Servizio Biblioteche, archivi e eventi), Fondazione Sistema Toscana, Garante dei diritti dei detenuti a Firenze; Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, Associazione Donne di carta – Persone libro, Associazione Fiesolana 2b – Libreria delle Donne (Firenze); Associazione volontariato penitenziario; Centro europeo teatro e carcere, CNCA (Centro Nazionale Comunità di Accoglienza); Robert F. Kennedy Center for Justice&Human Rights, Unione Camere Penali Italiane.